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Cultura & LegalitàGuida ai Premi Letterari

Conoscere è l’unico modo per essere veramente liberi di scegliere!


L'unico Premio Letterario veramente dalla parte degli Scrittori.
La “Guida ai Premi letterari” è stata scritta da Mattia Leombruno, Fondatore e Direttore del “Premio Internazionale Mario Luzi”- www.marioluzi.it.
Per eventuali segnalazioni o per avvalervi della nostra consulenza gratuita potete mettervi in contatto con la nostra segreteria al numero tel. 06.66166081 o scrivere a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. .



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L'unico Premio Letterario veramente dalla parte degli Scrittori:

01foglio Scarica gratuitamente la “Guida ai Premi letterari” per sapere come scegliere e a quale concorso partecipare.




Orientarsi oggi nell’insidioso mondo dei Premi letterari è una operazione difficile che richiede una certa esperienza. Quasi sempre però l’esperienza ha il prezzo di cocenti delusioni ma –ove possibile- meglio evitarle. Il mondo dei premi letterari è in Italia particolarmente prolifico e dunque piuttosto intricato. Se però è abbastanza facile accorgersi della totale inconsistenza di un premio evidentemente scadente, non è altrettanto semplice smascherare un premio letterario costruito appositamente per sembrare credibile ed essere accattivante. Perché il principio è sempre lo stesso: le insidie maggiori sono quelle nascoste. Ad ogni buon conto si sappia che partecipare a questo genere di premi è sempre del tutto inutile!
Il Premio Mario Luzi, nell’intento di voler essere uno sportello informativo sempre a disposizione di tutti gli autori, ha predisposto questa “Guida ai Premi Letterari” indicando alcuni criteri di valutazione:


  1. Nomi altisonanti di personalità note del mondo della cultura, dello spettacolo e della politica non possono essere sufficiente garanzia di serietà. Basti pensare ai clamorosi scandali che hanno investito di recente proprio nomi illustri della cultura, dello spettacolo e della politica anche con riferimento a premi letterari. Chiedetevi, inoltre, se vi sia una evidente coerenza fra tutti i soggetti coinvolti in un premio: giurati, relatori, ospiti, comitato d’onore, enti organizzatori ecc. O se invece alcune personalità siano state interessate senza una evidente ragione. Molto spesso, infatti, i premi letterari vengono adoperati per offrire la ribalta più alla politica dei partiti che alla cultura: e quando gli interessi prevalenti sono inopportuni le mire sono evidentemente altre. Fin tanto ché le personalità coinvolte sono fra loro omologhe e in rappresentanza di un soggetto istituzionale, la loro presenza è più che motivata: diversamente essa è piuttosto ambigua.

  2. Un Premio letterario è, prima che un concorso, un servizio culturale a disposizione degli scrittori. E’ pertanto opportuno valutare quali e quanti siano i modi per entrare in contatto con l’organizzazione, e se essa è in grado di supportare l’autore con ogni genere di consiglio.

  3. Diffidare dei Premi letterari che non forniscono un riferimento telefonico per le informazioni. Un Premio letterario serio si preoccupa prima di tutto di facilitare la vita agli scrittori che sono, in tal senso, i veri protagonisti.

  4. Valutare la complessiva efficienza dei servizi di un Premio letterario: in quanto tempo ricevo una risposta alle mie lettere, con quanta puntualità mi vengono fornite indicazioni, quanto è chiaro il bando del Premio, quanto è difficile reperire informazioni utili all’iscrizione, quale è l’attenzione che percepite venga data agli scrittori, quali le eventuali accortezze predisposte dagli organizzatori?

  5. Attenzione: neppure la notorietà è oggi garanzia di serietà. Molti premi letterari anche importanti – spinti da esigenze economiche e di visibilità - prediligono una cultura spettacolarizzata. Si tratta in questi casi di una promozione culturale solo presunta che mira - in vero - a non occuparsi degli scrittori in gara, ma di altri inopportuni interessi.

  6. La stampa non sempre è attendibile: imparate a ragionare con la vostra testa e sulla base del vostro sistema di valori. Chiedetevi sempre cosa vi piace e cosa vi sembra giusto e soprattutto siate critici e selettivi nelle scelte che fate. La così detta “fenomenologia della notizia” dimostra, come spesso è accaduto nella realtà, che anche notizie del tutto false possano essere ampiamente diffuse, per errore o per mestiere di qualcuno. Molte sono le così dette “bufale giornalistiche” o semplicemente i tentativi di gonfiare la notizia sui giornali o sul web. Citerò un esempio per tutti: il celebre quotidiano francese "Le Monde" anni fa diede in prima pagina la notizia della morte di Monica Vitti, provocando lo sconcerto dell'attrice che, ancora oggi, gode di ottima salute. Credete che non si possa fare altrettanto per poco meno?

  7. Un Premio letterario, e dunque un premio di poesia, deve essere promotore di una precisa linea culturale. Vale a dire, deve essere chiaro ed ambizioso il messaggio culturale che esso veicola. Diffidate dunque dei Premi letterari che promuovono una “cultura per tutti”, una “cultura sottocosto” e chiedetevi se quel modo di promuovere la letteratura è un modo dignitoso e che vi piace. Inoltre, non compiacetevi mai quando la competizione non è particolarmente selettiva: vincere una gara facile è fregiarsi di un titolo sciatto. Diffidate quando si parla di poesia, che prima di tutto è un fatto letterario, con il linguaggio della banalità: “tira fuori le poesie dal cassetto, libera la tua poesia, la poesia è la cosa più bella, la poesia è una emozione”. Infatti questa strumentale forma di leggerezza connota una specifica tecnica di comunicazione che mira a sostituire la lucidità di pensiero con il “non senso”: anche nelle vendite promozionali in televisione ricorre l’uso frequente ai luoghi comuni e ai messaggi confidenziali che incentivano a scegliere senza pensare. L’abbassamento dei livelli culturali di un Premio è quindi sempre dettato da ragioni economiche: abbracciare una vastità di pubblico significa per molti aumentare i propri guadagni.

  8. Quando le iniziative culturali sono rivolte ai giovani è necessario che i proponenti possano vantare una indiscussa competenza anche in questo specifico settore. Infatti, nel predisporre una offerta formativa rivolta ai giovani non è possibile prescindere da una adeguata professionalità. L’eventuale rischio è di coinvolgere i giovani in iniziative non ben congeniate che possono talora rivelarsi dannose per la loro formazione umana e culturale. Tuttavia, molti premi, pur in assenza di questi minimi requisiti di serietà e senza un formale accreditamento o rapporto ufficiale con il Ministero dell’Istruzione, propongono annualmente premi letterari dedicati alle scuole. Si tenga presente che un patrocinio concesso dal Ministero dell’Istruzione, pur rappresentando un riconoscimento morale importante, non è da confondersi con altre forme di collaborazione ministeriale. Ma anche qui la logica oscura è evidente: occuparsi dei giovani, in qualche modo, nobilita sempre, fa parlare di sé ed è funzionale alla circolazione delle notizie e dei comunicati stampa. Sarebbe logico ritenere che se sono veramente intenzionato a fare qualcosa di serio per i giovani, io cerchi prima di tutto di costruire un rapporto effettivo con le istituzioni di riferimento: Ministero, Direzioni Generali, Istituzioni scolastiche e di categoria ecc. Se invece questo non avviene è perché l’interesse verso i giovani non è evidentemente sentito ma solo presunto, di facciata e serve la causa del sembrare ma non essere. Tenete quindi lontane le vostre scuole, i vostri figli ed i vostri studenti da simili perdite di tempo che li distoglieranno solamente dallo studio e dal loro tempo libero.

  9. Diffidare assolutamente dei Premi letterari “via sms” che sono una operazione recente ma indubbiamente commerciale che scredita il mondo della cultura. Non credete a chi cerca di legittimare questo tipo di premi. Non si tratta di un particolare accanimento per gli strumenti tecnologici: infatti è sufficiente che vi chiediate per quale ragione al mondo bisognerebbe inviare delle poesie tramite il proprio cellulare. Non bastano forse i metodi tradizionali che hanno fatto grande la storia della civiltà umana? Queste forzature sono dei semplici espedienti attraverso cui si cerca di coinvolgere compagnie telefoniche che, in qualità di sponsor e sostenitori dell’evento, ci mettono grandi soldi. Ma il punto è che non è accettabile che una competizione venga appositamente disegnata per fameliche esigenze “acchiappa-soldi”.

  10. Diffidare dei concorsi di poesia definiti “online”: si tratta sempre di forme degradate di promozione culturale che tendono all’ottenimento di un vasto consenso popolare ma senza la premura di una adeguata esigenza culturale e letteraria. Si tratta di una sorta di “macelleria letteraria” in cui ognuno vale quanto pesa.

  11. A parole si può dire tutto e il contrario di tutto. Ma bisogna cercare di capire sempre da che parte sta la verità. Come sappiamo la ricerca della verità è di per sé una impresa sempre particolarmente impegnativa per tutti ma è anche altrettanto necessaria per la gestione ordinaria delle nostre scelte quotidiane. A titolo d’esempio ricordiamo quanto sta facendo un modesto premio letterario che pur di promuovere un concorso di poesia “via sms” ed “online” se ne inventa di tutti i colori, affermando con grande enfasi e dispiego di slogan che si tratta di iniziative formidabili per incentivare i giovani alla cultura ed alla poesia. Possiamo facilmente immaginare che le cose non stanno cosi. Il punto è che se avessero avuto bisogno di promuovere una azienda operante in un diverso settore merceologico, avrebbero certamente sostenuto che scrivere sui rotoli di carta igienica era anch’esso un modo innovativo per incoraggiare i giovani. Per fortuna esiste però anche un rimedio a questo squallore: starne il più possibile alla larga!

  12. Diffidate di premi letterari che vantano numeri di partecipazione impronunciabili: es. 14.000 partecipanti o dati analoghi, 21.000 opere selezionate. Le considerazioni che a tal riguardo potete ricavare sono del seguente tenore: 1. Se questi numeri sono veri il premio è fatto di tanti testi non letti. 2. Se questi numeri sono falsi gli organizzatori sono dei bugiardi. C’è infatti una sorta di grande accanimento da parte di molti premi letterari, alcuni anche apparentemente credibili ma in vero solo molto più insidiosi, a vantare numeri che non hanno, per convincere gli autori di un maggior credito che essi non possiedono: si vantano “super-poteri” ogni qual volta si è afflitti da deficit o gravi carenze. Se ci avete fatto caso questi numeri palesemente irreali non sono mai oggettivamente riscontrabili ma questo non è un caso: sono pura follia, numeri falsi che quindi non potrebbero in alcun caso essere documentati. E molto spesso la stampa, che non fa alcun riscontro in tal senso, pubblica alla cieca. Ma la regola generale deve essere: se tu vanti una cosa mi devi dare modo di verificare se essa è vera, infatti chi non ha nulla da nascondere non teme di essere chiaro e trasparente, diversamente ognuno di noi può dire a parole quello che crede. Chiedersi dunque: dove sono riscontrabili questi partecipanti, da dove sono deducibili, a cosa si riferiscono con esattezza? Quando le cose non sono chiare chiedete spiegazioni prima agli organizzatori, consultate i forum delle chat, consultatevi fra scrittori, scrivete le vostre perplessità, segnalate anomalie all’Anti Trust (http://www.agcom.it) e ricordatevi che voi scrittori siete i veri protagonisti e meritate la massima chiarezza e rispetto: non accontentarvi mai di risposte generiche o approssimative. Diffidate dunque degli urlatori: essi voglio sempre vendervi una qualche fregatura.

  13. Quando avete elementi chiari ed inequivocabili che un premio è in mala fede dovete prendere sempre dei provvedimenti. Uno scrittore crede spesso di non avere diritti o di averne meno di quelli che naturalmente gli spettano. Tuttavia, a maggior conforto di ciò, si sappia che i premi letterari non possono assumere nessuna posizione che non sia perfettamente allineata con quanto previsto dalla legge: devono essere competizioni chiare e trasparenti, non devono in alcun modo nascondere insidie per gli scrittori, devono rispettare gli obblighi assunti nel bando, non devono diffondere notizie false, devono porsi “sul mercato” nel pieno rispetto delle norme sulla “promozione” e sulla “concorrenza”. Questo è tanto più vero ogni qual volta pagate una quota di iscrizione. Infatti in senso tecnico, ovvero dal lato dei vostri diritti, prima che scrittori siete dei contraenti che stipulano un contratto. Siete cioè soggetti di diritto, soggetti ad una specifica tutela. Ogni qual volta io pago una quota di iscrizione io adempio ad un “contratto”: assumo degli obblighi nei confronti di un premio ed essi nei miei. La competizione dunque deve essere vera, leale e non contraria al regolamento. Inoltre, sappiate che quanto è scritto nei regolamenti non sempre ha valore: infatti ogni qual volta le pretese di un premio sono contrarie alla legge, alla trasparenza o sono semplicemente ambigue, esse non sono efficaci, vale a dire non valgono nulla. Quando riscontrate anomalie o semplici dubbi documentatevi sempre: scrivete o contattate le associazioni di categoria che sapranno ben indirizzarvi: www.codacons.it, www.aduc.it, www.antitrust.it, scrivete ai giornali e sul web e comunicatelo alle istituzioni che patrocinano l’evento oppure mettetevi in contatto con noi. La nuova era della legalità nei premi letterari in Italia è in mano agli scrittori e al loro senso della legalità.

  14. Il regolamento di un Premio deve essere chiaro in ogni sua parte. Esso è il sistema di regole che vi garantisce all’interno della competizione letteraria. Se io aderisco ad un Premio letterario devo sapere quali sono i miei diritti e doveri. Diffidate dunque di quei premi letterari che omettono di specificare analiticamente quanto è l’ammontare dei riconoscimenti e a chi e come verranno conferiti. Infatti, molti premi letterari includono nel proprio regolamento delle formule volutamente generiche: es. “montepremi di 15.000,00 euro” emulando un po’ l’appeal ammiccante delle “Lotterie Nazionali” ma senza indicare in modo chiaro e trasparente i criteri con cui i soldi verranno poi ripartiti fra i vincitori. In tal modo chi dovesse aggiudicarsi la vittoria sarà al contempo spogliato del diritto di rivendicare i propri soldi: se non so da subito quanto mi spetta non posso dopo contestare quello che mi verrà dato o meno. Solitamente questi rimedi vengono adottati da coloro che vogliono garantirsi –pur fuori dalla legge- davanti una loro eventuale inadempienza: se non dico quanti soldi vince, ad esempio, “l’edito” non assumo obblighi nei confronti di nessuno, o comunque posso dichiarare un montepremi piuttosto alto e di fatto assegnare ad ogni vincitore molto meno di quanto gli spetterebbe, senza che nessuno sappia nulla o abbia un riscontro e soprattutto possa contestare. Pur tuttavia, questo sistema ambiguo e fortemente contrario alla trasparenza illude molti che la posta in gioco sia alta ed i soldi in palio siano molti.

  15. Diffidate assolutamente di quei premi letterari che non indicano preventivamente la composizione della giuria: si tratta di un gesto irrispettoso ed al contempo inaccettabile nei confronti dell’autore. Questa circostanza è sempre indice di pessima capacità di gestione ed organizzazione di un Premio. Una giuria che non fosse composta da esponenti di indiscusso prestigio del mondo della letteratura non vale nulla. Diffidate di quelle giurie che mettono insieme nani e ballerine fra qualche intellettuale: sono anche queste operazioni d’immagine che connotano sempre una insensibilità della mente organizzatrice. Cosa c’entrano, infatti, cantanti, politici, amministratori delegati e attori in una giuria letteraria? Non è forse abbastanza confuso e mal frequentato, superficiale e vacuo oggi il mondo della cultura?

  16. La quota di iscrizione prevista per la partecipazione ad un premio è giustificabile solo se sono indicate specifiche finalità morali ed economiche che vincolano tale contribuzione. E’ ad esempio indice di serietà se, avendo versato una “quota di adesione”, a prescindere dall’esito ci verrà conferito un attestato di partecipazione: se sostengo una iniziativa perché mai non dovrei ricevere un qualche riconoscimento che lo documenti? Esiste anche una valutazione sulla congruità degli importi richiesti: è certamente inaccettabile una richiesta di contribuzione economica indicata, come molti fanno, nella misura di 20,00 euro o superiore. E’ addirittura assurda la previsione, da molti contemplata, di una “quota di iscrizione” prevista per la partecipazione di testi editi: i testi infatti hanno già un costo considerevole per gli autori, inoltre nessuna rispettabile casa editrice o autore affermato verseranno mai un solo euro per accreditare i propri libri. Sono questi dei semplici ritrovati “prendi soldi” che fanno leva sulla buona fede e speranza di emergere che animano ogni scrittore: però come al solito a farne le spese sono sempre i più ingenui.

  17. Diffidate di chi impone in un concorso di poesia la trattazione di un tema specifico. Imporre –nell’ambito di un premio letterario e soprattutto di un concorso di poesia- la trattazione di un preciso tema è una delle cose più assurde ed inutili che si possa immaginare. Ogni qual volta vi trovate davanti una situazione del genere avete pieno diritto di dubitare fortemente della validità del concorso. Sappiate, infatti, che tutti i premi letterari che ricorrono a queste insulse formule non intendono mai promuovere la cultura e non sono mai veramente interessati al dato letterari ma cercano sempre delle soluzioni efficaci per un dialogo con i partners e sponsors economici. E’ infatti solamente per questa ragione che si indicono Premi letterari “sulle tradizioni territoriali”, “sul gioco”, “sulla gastronomia” appunto per coinvolgere tutti i soggetti che operano in questi settori. E’ un fatto strettamente tecnico. E come vedete, anche in questi casi, a dettare legge è ancora una volta il “dio-denaro”.

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La “Guida ai Premi letterari” è stata scritta da Mattia Leombruno, Fondatore e Direttore del “Premio Internazionale Mario Luzi”- http://www.marioluzi.it Roma, 25 marzo 2009


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Produzione Mattia Leombruno.
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